Basta con lo sfruttamento degli uomini

il 92.3% dei morti sul lavoro sono uomini

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    Quante volte avete letto questo titolo sui giornali? E quante volte invece avete letto “basta con la violenza sulle donne? Eppure, ovviamente le vittime di stupri e violenze sessuali non sono solo donne. Negli Stati Uniti una persona su sei è stata vittima di stupri, tentati stupri e il 10% sono uomini.
    Di infortuni sul lavoro sui giornali se ne parla, non tanto ma se ne parla, in genere vengono definite “morti bianche” oppure si identificano i morti con il mestiere che facevano, con l’”utilizzo” insomma: operai, lavoratori edili etc, mai con il loro genere.
    Eppure i morti sul lavoro sono per il 92,3% uomini e soltanto per il 7,7% donne. (fonte rapporto Eurispes maggio 2007). La Banca dati Statistica dell’Inail aggiornata al 31/10/2007 fornisce per l’Italia un dato del 7,4% di casi mortali di donne sul totale. Nonostante ciò la stessa Inail ha una sezione speciale, una banca dati “al femminile” oltre alla banca dati “generale”.


    #entry224820598
    Guit: 27/3/2008

    CITAZIONE
    Si tratta di un sacrificio pubblico e collettivo del genere maschile, occultato come tale dai media e dai poteri, per non doverlo mettere sul piatto della bilancia delle rivendicazioni sessuali femminili.

    Salve, sono un operaio. Sì esistiamo ancora, ma non abbiate paura: io sono
    già morto. Oggi sfilerete per la mia città con il lutto al braccio,
    osserverete qualche minuto di silenzio e deporrete fiori per ricordare me e
    i miei tre compagni di lavoro scomparsi in quell'inferno di fabbrica. Ma
    noi
    eravamo già morti, bruciati nell'animo dall'indifferenza.

    Non potete immaginare cosa voglia dire lavorare per sedici ore consecutive
    tra il rumore, la puzza di combustibile e un calore che ti scioglie le
    ossa
    e ogni pensiero. Dopo una decina di ore non capisci più quello che stai
    facendo. Vai avanti per inerzia con gesti automatici e a morire nemmeno ci
    pensi. Perché morire lavorando è la cosa più assurda che ti possa
    succedere.
    Magari ci scherzi su col caposquadra, che ti lancia un'occhiata paterna e
    bonaria prima di dirti «Badòla, torna a lavorare!», perché ha la
    commissione
    da terminare e in fretta. Già, le commissioni. Qui parlavano tanto di
    smantellamento, eppure continuavano a dirottare su Torino tante di quelle
    lavorazioni che ho ormai perso il conto. Ufficialmente, però, stavamo
    smantellando. Così, qualcuno di noi si ritrovava pure a fare le pulizie.
    Altro che operai specializzati. Schiavi a ore, ecco cos'eravamo.


    Capita poi un giorno che per il sovraccarico di lavoro scoppi un tubo
    pieno
    di olio lubrificante. Quei tubi che ti avvolgono come un boa per tutta la
    fabbrica, ma mica ci pensi che potrebbero stringerti in un atroce finale.
    L'olio si è incendiato quasi subito e, ve lo assicuro, vedere i propri
    amici, i propri compagni di sudore, quelli di cui conosci mogli, figli...
    Vederli arsi vivi, beh, ti uccide ancor prima di essere morto. Per me è
    stato così, almeno. Non mi sono nemmeno accorto che stavo facendo la loro
    stessa fine.
    È strano, sapete? Dopo i primi istanti di dolore, in cui vorresti
    strapparti il cuore, non senti più nulla. Il fuoco purifica, ma soprattutto ti brucia
    tutte le terminazioni nervose della pelle e non senti più dolore. Almeno
    così dicevano i medici mentre cercavano di staccarmi i vestiti, che si
    erano ormai fusi sulla mia pelle. Un paio di giorni di agonia e poi via, nemmeno
    il tempo per una lacrima. Tanto non l'avrei sentita rigarmi la faccia.

    Ora è finita, ho timbrato il cartellino per l'ultima volta mercoledì 5
    dicembre. Avevo 26 anni ed ero operaio. Non esistevo prima e tra qualche
    giorno non esisterò più.
    Ciao




    http://www.corriere.it/cronache/07_dicembr...3ba99c53b.shtml

    Torino, incendio in acciaieria: due morti
    In fiamme nella notte un reparto della ThyssenKrupp. Nove operai feriti, cinque sono ustionati gravi (gli ustionati gravi sono successivamente tutti deceduti).

    http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/c...a-cisterna.html

    Fulminato dalle esalazioni di acido solforico il primo lavoratore, forse senza autorespiratore
    Vittime anche i compagni scesi per aiutarlo. Un quinto in gravi condizioni
    Molfetta, strage in un'autocisterna
    Quattro operai morti intossicati

    http://blog.panorama.it/italia/2008/06/12/...ia-sei-vittime/

    Morti sul lavoro, shock in Sicilia: sei operai uccisi da esalazioni e fango




     
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    Tra l'altro, c'è chi ha avuto il coraggio di dire che le vere vittime sono le consorti e fidanzate degli operai, non i lavoratori stessi; esse infatti hanno perso una fonte di reddito e non possono trovare lavoro perchè "sono discriminate"...
    Queste persone che dicono ciò, mi verrebbe da rompergli le ossa a calci..
     
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    http://cadutisullavoro.blogspot.com/2008/0...eppe-russo.html


    AGRIGENTO 21 GIU
    E' MORTO GIUSEPPE RUSSO - GIUSEPPE UN OPERAIO che un mese fa era rimasto ferito in un incidente sul lavoro a Menfi. GIUSEPPE RUSSO e' deceduto nella tarda serata di ieri all'ospedale Civico di Palermo, dove era stato trasferito dopo le prime cure all'ospedale di Sciacca. Russo, durante la giornata lavorativa era scivolato ed aveva sbattuto la testa su alcune lastre metalliche. Gravi le ferite riportate nonostante indossasse il casco di protezione.
     
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    http://www.anmil.it/anmil/?tool=TKEvents&msId=1150&parset=1

    Un operaio muore cadendo nel cantiere Enel nei pressi di Civitavecchia, un altro lavoratore muore travolto da un albero e un dipendente Acea schiacciato da un rullo compressore perde la gamba.


    24 giugno 2008



    La vittima del primo incidente mortale stava lavorando al carbonile, un nastro in costruzione che dovrà portare il carbone dalla centrale Enel di di Torre Valdaliga Nord, Civitavecchia alle navi precipitando da un’altezza di 30 metri. “Un episodio di questo tipo – ha spiegato Enrico Luciani, Presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio, oltre che Presidente della Compagnia dei lavoratori portuali di Civitavecchia – avviene a causa della velocizzazione dei lavori dell'impianto, dove c'é una sovrapposizione di cantieri che rende meno sicuro il lavoro”.
    Poche ore dopo, Alois Franz Amalthof, di 52 anni, addetto alla manutenzione stradale, è morto schiacciato da un albero, nella Val di Landro, in Alto Adige.
    Un ulteriore drammatico infortunio ha coinvolto un operaio dell'Acea di 45 anni, originario di Enna, rimasto gravemente ferito alla gamba destra, mentre stava sistemando delle tubature a Castel di Leva, a sud di Roma. I medici dell'ospedale Sant'Eugenio, dove l'uomo è stato trasportato d'urgenza, non hanno potuto fare altro che procedere all'amputazione dell'arto.
     
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    http://cadutisullavoro.blogspot.com/2008/0...tore-di-49.html

    E' MORTO LUIGI CURIA 49 ANNI imprenditore di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, LUIGI è morto schiacciato dal suo trattore mentre era intento a trasportare della legna dentro un capannone della sua azienda. per cause ancora in corso di accertamento, CURIA ha perso il controllo del mezzo che stava guidandofinendo sotto il grosso mezzo: è morto sul colpo. Sul posto per le indagini ci sono i carabinieri di San Giovanni in Fiore.

    E' MORTO TOMMAR XEKA OPERAIO ALBANESE DI 34 ANNI, residente ad Aosta, è morto alle 15 di oggi in un incidente a Cogne. Stava lavorando a un'armatura nel cantiere di ampliamento dell'albergo 'Fior di roccia' quando è stato travolto da una pala meccanica.
    TOMMAR dipendente di un'impresa di Saint-Christophe che ha in subappalto i lavori dell'hotel, era vicino ad alcuni colleghi quando il mezzo, guidato dal committente, gli è finito addosso. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Cogne e di Aosta. TOMMAR XEKA lascia la moglie e due figli piccoli.
     
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    http://cadutisullavoro.blogspot.com/2008/0...aio-romeno.html

    E' MORTO UN OPERAIO ROMENO DI 47 ANNI nell'incendio di una azienda che smaltisce rifiuti speciali. Le fiamme, seguite ad alcune piccole esplosioni, hanno distrutto un capannone della ditta Agrideco di Scarlino, nel grossetano. L'operaio morto era romeno ed aveva 47 anni, era sposato e padre di un figlio. L'altro e' un livornese di 60 anni residente a Suvereto. E' ricoverato all'ospedale Santa Chiara di Pisa.
     
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    http://cadutisullavoro.blogspot.com/2008/0...ti-follati.html

    E' MORTO STEFANO MUSETTI FOLLATI di 47 anni, professione fabbro e socio di una ditta di Camaiore, ed è morto dopo il ricovero in ospedale. STEFANO stava risistemando giovedì pomeriggio una saracinesca in una villetta in via Sezione a Barghecchia, frazione di Massarosa.
    A un certo punto, la molla che tiene in tensione uno dei ferri laterali che alzano e abbassano la serranda si è schiantata e la sbarra di ferro che sosteneva è schizzata via colpendo alla testa l'uomo che stava lavorando in cima a una scala.
    Musetti Fallati è così caduto a terra, subendo un secondo trauma dopo quello già grave del colpo in testa. Rapida la corsa all'ospedale Versilia, dove è stato giudicato ferito in modo grave.
    A causa del delicatissimo quadro clinico, i medici hanno predisposto tutto per il trasferimento all'ospedale Santa Chiara di Pisa, ma l'artigiano è peggiorato ed è deceduto durante il viaggio.
    Intanto il garage dove si è ferito è stato posto sotto sequestro e sottoposto ai controlli di rito del servizio prevenzione infortuni dell'Asl versiliese.
     
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    http://www.anmil.it/anmil/?tool=TKEvents&msId=1174&parset=1


    Quarantenne muore travolto da trattore in oliveto nel ternano mentre un operaio macedone muore schiacciato da mensola di acciaio nell'aquilano


    28 giugno 2008



    Un contadino di Lugnano in Teverina (Terni) è morto questa mattina travolto dal trattore con il quale era impegnato in alcuni lavori in un oliveto.In particolare - secondo le prime informazioni - sembra che l'uomo stesse andando a prendere il rimorchio in un appezzamento di terreno confinante, adiacente la strada Attiglianese, tra Lugnano, ed Attigliano. Per cause in corso di accertamenti, il trattore si è però ribaltato e il conducente è rimasto schiacciato.L'allarme è stato dato subito da alcune persone che avevano assistito alla scena e sul posto sono giunti carabinieri di Amelia e vigili del fuoco del distaccamento di Orvieto. I soccorsi sono stati però inutili. E’ stato invece travolto da una mensola di acciaio di 250 chili sganciatasi da una gru un operaio macedone, anch’egli quarantenne. L'incidente è accaduto a Pizzoli (L'Aquila) e secondo le prime ricostruzioni, l'operaio stava lavorando su una piattaforma al di sotto di un ponte stradale, quando la mensola si è sganciata precipitandogli addosso.Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia aquilana, i Vigili del Fuoco e il personale del 118. Giunto all'Ospedale San Salvatore già in coma profondo per le lesioni cerebrali, toraciche e addominali riportate, l'uomo è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione, dov'é deceduto nel primo pomeriggio.Sul caso stanno indagando l'ufficio Prevenzione degli infortuni sul lavoro della Asl e la Procura della Repubblica, che ha aperto un inchiesta per verificare le condizioni di sicurezza del cantiere e le responsabilità dell'incidente.

     
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    http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.2302168561

    Continua la strage del lavoro, 2 operai morti a Taranto e a Terni

    Antonio Avagni che lavorava per una ditta esterna dell'Ilva che si occupava della manutenzione degli impianti nello stabilimento siderurgico pugliese è rimasto schiacciato dal carico di una gru. Mentre M.N, 28 anni di Città della Pieve ha perso la vita cadendo da un tetto. Partecipa al forum


    Taranto, 1 lug. - (Adnkronos/Ign) - Ancora una vittima sul lavoro nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Antonio Avagni, operaio di una ditta appaltatrice della manutenzione, è morto schiacciato dal carico di una gru questo pomeriggio. La vittima, che lavorava per la ditta esterna Petrosillo, stava operando in una zona transennata.

    Il 22 aprile scorso nello stesso stabilimento siderurgico un'altro operaio, Gjoni Ajan, aveva perso la vita a seguito di una caduta da un'impalcatura.

    E sempre oggi M.N di 28 anni originaria di Città della Pieve e residente a Perugia, ha perso la vita precipitando dal tetto del castello di Parrano (Terni) sul quale stava effettuando alcuni lavori.

    L'incidente è avvenuto intorno alle 15. Sembra che il giovane stesse svolgendo alcuni lavori idraulici quando ha perso l'equilibrio precipitando a terra dopo un volo di una ventina di metri. Per lui non c'è stato nulla da fare nonostante i soccorsi
     
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  10. Wishotel
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    Rita, perfavore, se hai tempo e voglia, cerchi il numero annuale dei morti in ilva?

    (stasera cerco anche io)
     
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  11. Wishotel
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    Bollettino morti e feriti anno 2004



    21 gennaio infortunio zona Siviere

    22 gennaio operaio perde un dito in acciaieria

    26 gennaio infortunio in acciaieria e 1 FNA 2

    27 gennaio infortunio AFO 5 MNA con frattura di tibia e perone

    17 febbraio un lavoratore si spezza un braccio in un nastro

    10 marzo un lavoratore si frattura 4 dita

    11 marzo un lavoratore si frattura il polso, 1 il bacino e 1 si procura contusioni varie

    17 marzo 2 operai inalano gas

    Aprile muore Silvio Paracolli al TUB 1 (nel 2003 analogo incidente; un altro operaio perde la gamba)

    30 maggio muore Silvio Murri, ponteggiatore, cade da 7 metri

    Giugno 3 ustionati

    Da giugno a dicembre decine di centinaia d?infortuni più o meno gravi

    Inizio 2005 lo stesso. E mentre stiliamo questa mozione la mattanza continua: 5 sett. operaio ustionato, 6 sett. operaio lesionato alla gamba, 9 sett. operaio di 24 anni muore schiacciato da una trave d??acciaio.

    In totale gli operai ustionati sono una decina, qualcuno è ancora in pericolo di vita, un operaio ha perso le gambe e si potrebbe continuare. Dei tanti infortuni mortali, ricordiamo per tutti il giugno 2003, quando morirono 2 ragazzi operai.








    INFORTUNI



    1) Nell'industria tarantina il trend degli infortuni denunciati è ancora in crescita dal 2000 al 2005, al contrario di quanto è avvenuto nelle altre province pugliesi, dove invece è stato registrato un lento ma progressivo calo del fenomeno.

    2) L'aumento, in numeri assoluti, del totale degli infortuni denunciati in tutta la provincia è quasi sovrapponibile, anno per anno, all'aumento degli infortuni accaduti in ILVA. Ciò può far pensare che l'incremento generale sia dovuto in modo particolare ad ILVA : 700 infortuni in più dal 2000 al 2005. ILVA ha contribuito al 28% del totale infortuni : circa 15.000 casi sul totale di più di 57.000.

    3) Nello stesso periodo di tempo, 2000-2005, INAIL ha definito 33.500 infortuni: il 31,5% riguarda lavoratori ILVA. Questa azienda ha determinato in 6 anni : 238 invalidi permanenti e 11 (29% sul totale di 38 di tutta la Provincia) morti . I casi mortali in ILVA arrivano a 16 se consideriamo anche il 2006 e il 2007. E' evidente che ILVA ha avuto fino al 2005 un peso importante nell'incidenza degli infortuni accaduti nel nostro territorio sia in termini di numerosità che di gravità. Sarebbe molto interessante avere dati di confronto dei decenni precedenti per analizzare lo stato di sicurezza quando ILVA era Italsider, ossia apparteneva allo Stato.

    4) Se osserviamo la suddivisione degli infortuni per classi di età, emerge un dato molto importante. Sul totale degli infortuni accaduti in tutta la Provincia e definiti dall'INAIL, il 33% accade ai lavoratori con età tra i 18 e i 29 anni; se osserviamo i soli dati ILVA nella stessa fascia di età accade il 55% degli infortuni. I dati ILVA sulle fasce di età mostrano che ad essere colpiti dal fenomeno sono soprattutto i lavoratori giovani e appena assunti.





    MALATTIE PROFESSIONALI

    1) Taranto e Provincia producono più del 40% di tutte le MP denunciate nella regione Puglia: un dato allarmante e che rimane costante da circa un decennio con punte negli anni 2001 e 2002. I dipendenti exItalsider hanno contribuito per 22,8% ( 818 denunce su un totale di 3648). Non c'è un trend dal 2000 al 2005 come per gli infortuni. Sull'incidenza delle MP hanno influito, oltre al settore metallurgico, altri comparti : cantieri navali, cementifici, edilizia, metalmeccanica.

    2) INAL ha definito in 6 anni 4302 tecnopatie, di cui 28% (1216) riguarda i lavoratori ex Italsider.

    3) INAIL ha definito, sempre nel 2000-2005, 142 casi mortali per tecnopatia e 1378 casi con danni permanenti. Il mancato riconoscimento INAIL ha riguardato il 53% del totale delle denunce. Invece fra le 1216 MP denunciate dai lavoratori exItalsider, solo il 24% non è stato riconosciuto.

    4) Relativamente ai 142 casi mortali dovuti a MP, 60, ossia il 42%, riguardano lavoratori ex Italsider.

    5) Considerando sempre le MP definite, ossia 4302 casi, per il 60% si tratta di ipoacusia da rumore. Tra le patologie riconosciute e riguardanti l'apparato respiratorio, si registrano 131 asbestosi, 304 Broncopneumopatie cronico-ostruttive(BPCO), 128 Carcinomi polmonari, 55 Tumori pleurici (Mesotelioma maligno). Da segnalare inoltre 54 casi di Carcinomi delle vie urinarie.

    6) Ai lavoratori ex Italsider è stato riconosciuto il 46% delle Asbestosi, il 27% delle BPCO, il 46% dei Carcinomi polmonari e il 25% dei Mesoteliomi maligni. Contribuiscono inoltre al 20% dei Carcinomi urinari.

    7) A completare i dati sul tipo di patologia, è importante quello sull'osservazione dei casi di Mesotelioma maligno, condotta dal COR Puglia. Il numero di tumori maligni delle pleure, dal 1991 al 2007, è pari a 144 casi nella nostra provincia. Per l'85% si tratta di casi professionali e riguardano soprattutto i lavoratori dell'ex Italsider, dei Cantieri navali e dell'Arsenale Militare.

    8) I dati INAIL del 2006 ( 602 MP) e 2007 ( 571 MP) riguardanti le malattie professionali denunciate, confermano che la patologia professionale a Taranto continua ad avere un'alta incidenza e che subito dopo le ipoacusie, in ordine di frequenza vi sono le artropatie, i tumori, le BPCO e le asbestosi.








    L'8,8% dell'inquinamento europeo da diossina proviene dall'Ilva di Taranto



    Inquinamento industriale a Taranto: raddoppiati i tumori negli ultimi trent'anni (circa 1.200 decessi l'anno). Sotto accusa da parte degli ambientalisti il patto d'intesa di Provincia e Comune con l'Ilva.

    TARANTO - L'Ilva di Taranto immette nell'atmosfera un quantitativo di diossina pari all'8,8% del totale europeo, ma non esiste in città alcun sistema di monitoraggio dell'inquinamento da diossina. Rispetto al totale delle emissioni nocive europee l'Ilva di Taranto incide per il 6,2% per gli Ipa (Idrocarburi Policiclici Aromatici), notoriamente cancerogeni. I morti per neoplasie a Taranto sono più che raddoppiati dal 1971 al 1996 e, sulla base dei dati del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto relativi al quadriennio 1998-2001 nella provincia jonica, si registrano circa 1.200 decessi annui, dati che "collocano Taranto, per le neoplasie tutte, fra le Aree del Sud-Italia a maggiore incidenza e per le neoplasie polmonari ben oltre la media nazionale". Sono questi alcuni dati emersi nella tavola rotonda tenutasi il 22 aprile presso la Facoltà di Ingegneria di Taranto e organizzata dall'associazione TarantoViva.


    Edited by Wishotel - 2/7/2008, 02:37
     
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    E' MORTO SUL LAVORO GIUSEPPE GIGANTE. GIUSEPPE è morto stamattina mentre era al lavoro nello stabilimento 'Bridgestone ' (Ex Firestone), nella zona industriale di Bari.
    Nell'incidente è rimasto ferito un altro operaio, che è stato ricoverato nel vicino Ospedale San Paolo. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto GIUSEPPE, insieme con l'altro operaio, era al lavoro su un solaio che per cause non accertate ha ceduto: i due uomini sono caduti. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco e agenti di polizia, che hanno avviato indagini per chiarire le modalità dell'incidente.
    GIUSEPPE GIGANTE era dipendente di un'impresa edilizia, Vinella, che aveva avuto l'appalto per la costruzione di un nuovo capannone per la 'Bridgestone'. La costruzione è un deposito all'esterno dell'unità produttiva. L'impresa edilizia - a quanto si è saputo - stava realizzando i solai e i due operai erano impegnati sul solaio del secondo livello che, per cause non ancora accertate, ha ceduto. Gigante era stato regolarmente assunto.

    (VERONA), 2 LUG -
    E' MORTO ANDREA GHISI OPERAIO DI 26 ANNI. ANDREA e' morto schiacciato da una carriola precipitata al suolo per la rottura del cavo di acciaio di una gru.
    ANDREA GHISI di Nogarole Rocca (Verona) stava lavorando a Custoza alla ristrutturazione di fabbricato con il padre, titolare di una impresa edile, quando si e' spezzata la fune d'acciaio della gru e gli e' caduta addosso la carriola piena di materiale. Sul posto sono giunti i carabinieri e i tecnici dello Spisal.
     
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    E' MORTO un operaio questa mattina in un cantiere di Mores, a circa 40 chilometri da Sassari, travolto da terra e sassi di uno scavo.
    Secondo le prime notizie pare che il lavoratore fosse impegnato alla realizzazione del depuratore del paese. Sarebbe crollata una parete che lo ha ricoperto e schiacciato.Sul luogo sono intervenuti il personale del 118 e le forze dell'ordine per ricostruire la dinamica dell'incidente e per accertare eventuali responsabilità. Il giovane operaio, Pietro Ghiani, di 23 anni, di Gergei, è morto in località Baddu 'e ludu dove è in costruzione il depuratore di Mores, alla periferia del paese. Lavorava per un ditta che ha in subappalto parte dell'opera quando un terrapieno lo ha travolto. Il giovane si trovava in un canalone dove stava collocando alcuni tubi, ma una parete ha ceduto. Due colleghi di lavoro hanno tentato di liberarlo dalla terra, senza riuscirci. All'arrivo del personale del 118 e dei Vigili del fuoco era già morto.
     
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    Lichtenstein .. o San Marino, che anche loro hanno il rappresentante all'ONU

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    E questa la notizia sulle stime dell'Inail per il 1° quadrimestre 2008:

    Roma, 5 lug. (Apcom) - L'Inail ha fatto il conto da gennaio 2008 al 30 aprile: al primo maggio erano 301, i morti sul lavoro. Ma se si scorrono le cronache che ogni giorno segnano l'avanzare incessante dello stillicidio, si devono aggiungere altri 41 decessi, per un totale di 342: operai che cadono da impalcature, che restano folgorati dall'alta tensione, colpiti da ganci che si abbattono da una gru, schiacciati tubi, tranciati da macchinari, ustionati o soffocati nel fango di liquami come nella tragedia Mineo, erano in sei, abbracciati, sul fondo della vasca di un depuratore.
    Nel 2007, secondo le stime dell'Inail (diffuse a marzo), le vittime sul lavoro sono state 1.260, in calo - dicono i numeri - del 6% rispetto alle 1.341 dell'anno precedente. Ma un numero che significa una morte ogni sette ore. Sul lavoro, di lavoro.
    Il secondo rapporto dell'Anmil (Associazione nazionale mutilati ed invalidi sul lavoro) su 'Tutela e condizione delle vittime del lavoro', presentato a febbraio segna 832.037 infortunati sul lavoro con rendita Inail. Nell'86% dei casi gli incidenti hanno riguardato lavoratori maschi, le donne sono state il 14% - una su quattro ha poi ricordato l'Inail per l'8 marzo, e le percentuali sono in aumento. Dei 1.260 incidenti mortali avvenuti nel 2007 - stime Inail - 1.130 sono stati nel settore dell'industria e dei servizi, 115 nell'agricoltura e 15 tra i dipendenti dello Stato. In particolare, 295 sono quelli del settore costruzioni. Inoltre, più di un quinto (260) sono avvenuti 'in itinere', ovvero lungo il tragitto casa-lavoro (e viceversa).
    Negli ultimi 50 anni - sottolinea l'Inail nel rapporto presentato a marzo - le morti bianche in Italia sono diminuite notevolmente. Nel 1956 i morti sul lavoro erano infatti 3.900, per salire a 4.644 nel 1963, "anno di massimo storico per gli infortuni mortali ma anche di forte sviluppo industriale".
    I numeri, comunque, non contano il dolore e bastano in ogni caso per segnare il triste primato: l'Italia è fanalino di coda in Europa. Anche se le stime segnano una diminuzione, secondo il Rapporto Anmil in dieci anni gli infortuni mortali nell'Unione Europea sono diminuiti del 29,41%, mentre in Italia solo del 25,49%. Un dato, "poco esaltante rispetto a quello della Germania (-48,30%) o della Spagna (-33,64%)". In termini assoluti, l'Italia resta, comunque, il Paese con il più alto numero di morti sul lavoro.


    :wacko: C'è qualcosa che mi sfugge ... aiutatemi a capire dove sbaglio i conti ... il 14% non è una su quattro ...che significa? che nella smania di sottolineare come ci siano anche delle donne che si fanno male lavorando si danno pure i numeri? O forse vuol dire che il 25% delle donne che lavorano si infortunano? Questo però mi sembra che a parità di condizioni, indichi maggior disattenzione .. :dubbio:
     
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    http://bitritto.blogolandia.it/2008/07/07/...-operaio-edile/

    Nuova morte sul lavoro in Puglia. Questa volta è toccata a Raffaele Masiello, opearaio edile di 47 anni originario di Bitonto.

    La disgrazia è avvenuta a Bitritto.

    Questa mattina Masiello è caduto da un’impalcatura di sei metri collocata all’esterno di un palazzo in ristrutturazione in via Don Giovanni Bosco, nelle vicinanze della palestra della scuola media D. Alighieri. L’arrivo dell’ambulanza non ha potuto impedire il decesso dell’uomo, morto sul colpo. Sul posto sono accorsi i carabinieri di Modugno che stanno indagando sull’accaduto.

    Il cantiere, ora deserto, è uno dei tantissimi presenti nel paese. L’incidente occorso questa mattina dovrebbe far riflettere ancora di più sulle mancanze di misure di protezione per i lavoratori e sulle responsabilità di imprenditori, ma spesso anche degli stessi prestatori d’opera, soprattutto nel campo edile. Si attendono sviluppi.

     
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